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Biografia

Ciò che rende la fotografia una strana invenzione è che le sue materie prime principali sono la luce e il tempo.
(John Berger)

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Mi chiamo Daniele Macrì e vivo in Friuli Venezia Giulia (Italia), precisamente a Muggia in provincia di Trieste, ultimo baluardo Italico a nord est. Non mi sono mai piaciuti e non mi piacciono  i "Tags", quindi non mi definisco un fotografo “amatoriale”… ad essere precisi, non mi definisco neanche un fotografo. Una cosa certa è, che la fotografia per me non è mai stata una professione, diciamo che è  un modo di esprimere me stesso per vie non convenzionali.

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Mi piace fotografare di tutto, non ho una connotazione definita all'interno della "Fotografia", ma mi piace sperimentare, mi piace ricercare l'estetica in tutte le sue forme, dalla più semplice a quella più contorta. 

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Oggi dopo aver superato i 40 anni, mi trovo a dover parlare di me e posso assicurarvi che non è facile, spero che un giorno questo compito sia demandato a qualcun altro, comunque per il momento devo farlo io.

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Sono nato 42 anni fa in Calabria, cresciuto in una famiglia umile, mi sono avvicinato alla fotografia da bambino, usando una vecchia Vivitar dei miei genitori per scattare foto in occasione di feste comandate o gite scolastiche.

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Intorno ai 10/11 anni  i miei, in occasione di un Natale mi regalarono una macchina fotografica tutta mia, una compatta che aveva le sembianze di una reflex, e da li ho iniziato a scattare e stampare foto che per la maggior parte erano da scartare.

Da autodidatta iniziai a scoprire I primi fondamenti della fotografia sia analogica che digitale.

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Poi per motivi di studio e di lavoro purtroppo ho messo da parte questa passione fino a circa 11 anni fa quando ho deciso di frequentare un corso di fotografia creativa.

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Dopo questo ancora uno stop,  fino a quando qualche anno fa ho iniziato a prendere seriamente questa passione a due mani e portarla avanti.

Ho avuto la fortuna di conoscere un fotografo (oggi Amico) che mi ha permesso di seguire dei corsi fotografici avanzati e specifici, dal ritratto alla post produzione delle immagini da lui tenuti, e studiando in maniera più approfondita i grandi fotografi nazionali ed internazionali, ha riacceso quella fiamma sopita dentro di me.

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Ed eccomi qua a girare con la reflex in mano ed una fame di conoscenza che non vuole placarsi.

 

Ad oggi non ho ancora deciso quale genere fotografico seguire, anche se, il ritratto ed il reportage per il momento incontrano maggiormente i miei gusti e le mie corde, comunque sempre cercando di dare una mia impronta personale.

 

Una cosa certa è che secondo me le fotografie devono rimanere “Mute”, senza didascalie o spiegazioni, in modo che ogni singola immagine abbia la possibilità di esprimersi in maniera autonoma, sarà il singolo spettatore che coglierà dallo scatto il significato o l’emozione che sentirà.

 

Nell’ agosto 2019 inauguro la mia prima mostra personale itinerante dal titolo

“Chernobyl, … e poi il futuro ...”

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